Rosso e gol subito: la preoccupante costante dell’Ascoli

Come cambiano le partite dopo le espulsioni nel Girone B: i bianconeri hanno gettato via 5 punti

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Foto ascolipicchio.com

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I numeri non mentono mai. La difficoltà maggiore incontrata dalla squadra di Petrone in questo primo scorcio di campionato è stata indubbiamente l’incapacità di reazione dopo i cartellini rossi. Il dato dell’incidenza delle espulsioni sul risultato finale è una fotografia eloquente. L’Ascoli tra tutte le squadre del Girone B è quella che ne ha sofferto di più, in netto vantaggio su tutte le altre.

FRAGILITÀ – Ai bianconeri i tre rossi sono costati 5 punti (pesanti) in classifica. In casa col San Marino Berrettoni guadagnò gli spogliatoi in anticipo. L’Ascoli stava vincendo e alla fine arrivò il pareggio beffa di Casolla: un punto anziché 3. Quattro giorni dopo, a Ferrara Addae venne allontanato sul risultato ancora fermo sullo 0-0. La Spal vinse poi la partita grazie al gol di Finotto: un altro punto gettato al vento.  Stessa identica cosa ieri col Gubbio. Picchio in vantaggio 2-1, rosso a Chiricò e umbri che pareggiano subito dopo. Oltre alle troppe ingenuità (proteste, entrata inutile a centrocampo e stupido fallo di reazione) va sottolineata anche la fragilità mentale e l’inesperienza della squadra in questi frangenti. Ogni volta che l’Ascoli si trova in inferiorità numerica subisce un gol che costa dei punti in classifica. Una statistica che fa riflettere.

SPAL E FORLÌ – Senza contare il fatto che Petrone, con la squadra in 10, è costretto per ovvi motivi a stravolgere la strategia tattica e a non poter effettuare i cambi già decisi.  Eppure l’Ascoli non è nemmeno la squadra con più cartellini rossi finora. I più “cattivi” sono quelli della Spal che hanno all’attivo già 4 espulsioni. Di queste però, solo una è stata decisiva in negativo con il risultato che è cambiato dopo la decisione dell’arbitro. In Gubbio-Spal (quarta giornata) gli estensi, in vantaggio di una rete, si fecero rimontare da un rigore di Loviso concesso per una gomitata di Silvestri in area, costata il rosso e il penalty. Le altre 3 sono state ininfluenti ai fini del punteggio finale. Stesso numero di espulsioni (4) per il Forlì ma ai romagnoli non sono costate punti. Tutte sono arrivate quando la squadra era già in svantaggio.

TERAMO E L’AQUILA – A quota 3 espulsioni oltre al Picchio ci sono Teramo, Carrarese, L’Aquila, Prato, Savona e Pro Piacenza. Gli abruzzesi hanno pagato dazio pesantemente con quella di Scipioni ieri a Pistoia in apertura di ripresa. Lapadula e compagni erano in vantaggio, in 10 sono crollati, e hanno dovuto soccombere 4-1 al Melani. Anche al L’Aquila uno di questi rossi ha portato scompensi in classifica. L’intervento di Maccarrone su Bocalon provocò l’espulsione e il rigore che l’ex Venezia realizzò per l’1-1 finale in L’Aquila-Prato alla terza giornata. Due punti in meno anche per il Savona.

STATISTICA PESANTE – L’unica altra formazione che ha perso punti a causa di espulsioni è il Gubbio. Contro il Pisa all’Arena Garibaldi sul risultato di 1-1 l’arbitro buttò fuori il difensore Caldore e la partita si concluse 3-1. In pratica, in una classifica immaginaria senza cartellini rossi l’Ascoli sarebbe già in fuga. Un aspetto questo, al di là dei troppi gol sbagliati, che mister Petrone dovrà assolutamente cercare di eliminare nei suoi ragazzi. Si corre il serio rischio che questi punti persi saranno rimpianti più avanti.

Cartellini rossi dopo 10 giornate: Spal e Forlì 4; Teramo, Carrarese, L’Aquila, Prato, Savona, Ascoli e Pro Piacenza 3; Pontedera, Grosseto e Reggiana 2; Pisa, Pistoiese, Gubbio, San Marino e Tuttocuoio 1; Ancona, Lucchese e Santarcangelo 0.

Punti persi dopo le espulsioni: Ascoli 5; Spal, Teramo, L’Aquila, Savona e Gubbio 2.

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