Anche l’Ascoli spodesta Macalli, no al bilancio della Lega Pro

L’arbitro di Ancona-Ascoli sarà Giovani, la tifoseria si dà appuntamento a Porto San Giorgio

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MacalliSarà il grossetano Stefano Giovani a dirigere il derby Ancona-Ascoli in programma venerdì sera allo stadio del Conero alle ore 20.45. Il fischietto toscano è considerato uno dei migliori della Lega Pro e in questa stagione ha già diretto 9 gare tra cui Juve Stabia-Lecce e Benevento-Catanzaro, estraendo 4 cartellini rossi e ben 38 gialli.

CONTESTATO – Lo stesso arbitrò balzò agli onori delle cronache poco meno di 2 anni fa quando durante Campobasso-Arzanese di Seconda Divisione fu insultato durante la partita dal presidente della squadra molisana Ferruccio Capone attraverso il microfono dello stadio. Sarà la terza volta che Giovani incrocerà l’Ascoli. La prima fu in Ascoli-Barletta dello scorso campionato, partita nella quale si registrarono la protesta dei tifosi che lasciarono semivuoti gli spalti del Del Duca e il rigore sbagliato da Capece nel finale. La seconda nella sconfitta patita nei minuti finali a L’Aquila e che costò a Giordano sei turni di squalifica.

NO AI BIGLIETTI – Intanto, come avevamo anticipato ieri, non c’è stata nessuna novità dal fronte biglietti. La dotazione per i tifosi ascolani sarà di mille tagliandi. Non cambia nulla per quanto riguarda la tifoseria organizzata. Ultras 1898, Associazione Solo x l’Ascoli e Veterani 74 in maniera compatta hanno deciso di non acquistare i biglietti per protestare contro l’assurda decisione. L’appuntamento per venerdì è a Porto San Giorgio per scortare la squadra alla volta del capoluogo dorico.

ANCONA SÌ, ANCONA NO – Sull’argomento è intervenuto anche il direttore generale Gianni Lovato: «Sono convinto che l’Ancona sarebbe stata ben contenta di ospitare più tifosi bianconeri possibili per un banale motivo economico. In Lega Pro infatti è risaputo che le entrate sono limitate –ha detto a Radio Ascoli – Se poi nella richiesta abbia avuto determinazione o meno non posso saperlo. Io dico solo che ho ieri incontrato personalmente la società, nei giorni scorsi li ho sentiti telefonicamente più volte e ho fatto delle dichiarazioni ufficiali al fine di ottenere un aumento dei biglietti. Ciò non accadrà e non possiamo che prenderne atto, siamo costretti nostro malgrado ad accettare questa decisione».

MACALLI DESTITUITO – «Il nostro obiettivo – ha aggiunto Lovato a proposito della partita di venerdì – è sì vincere il derby ma senza dimenticare che abbiamo altri obiettivi ben più importanti. Per noi non è la partita della vita. Dovremmo essere lucidi in campo e non incorrere in sanzioni, abbiamo un campionato davanti». Sono giorni complicati invece per il presidente della Lega Pro Mario Macalli, in carica dal 1997, e ieri sfiduciato dall’assemblea di lega della terza serie. La mancata approvazione del bilancio da parte dei 69 club dello scorso campionato equivale alla sua caduta dopo 17 anni di regno incontrastato. Un netto segnale di rottura, favorito anche dal deficit di oltre un milione di euro con i quali la Lega Pro chiude l’esercizio dell’ultimo anno.

IL NO DELL’ASCOLI – Ben 40 le società contrarie a Macalli che hanno votato pubblicamente la sfiducia, tra cui anche l’Ascoli. «Noi siamo da pochi mesi in Lega Pro – ha commentato sempre Lovato – e non ci arroghiamo il diritto di contestare la gestione  degli anni passati. Però possiamo dire la nostra su quello che è successo in questi mesi. Ebbene, alle parole in campagna preelettorale non sono seguiti i fatti. Poi il bilancio è in negativo e ci sono state delle questioni non illustrate in maniera precisa. Inoltre la ripartizione dei proventi di lega è verticistica e poco chiara. Tutte queste ragioni ci hanno portato a votare contro il bilancio».

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