Teramo, la situazione si fa pesante

Nuove intercettazioni sulla gara di Savona. Decisivo il ruolo di Campitelli

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pala-giustizia-2L’unica cosa difficile da spiegare resta il perché l’informativa firmata dal direttore della Squadra Mobile di Catanzaro sia entrata in possesso dei giornalisti prima ancora che degli avvocati delle difese. Ma oltre a questo malcostume italiano, il resto appare ormai fin troppo evidente.

Dopo la pubblicazione dei primi stralci delle intercettazioni telefoniche operata ieri dal quotidiano La Gazzetta dello Sport, nella mattinata di oggi diversi altri passaggi sono stati resi noti da alcuni siti internet, tra cui Piceno Time. Leggendoli, insieme alla minuziosa ricostruzione degli inquirenti, appare ormai chiaro che la combine di Savona-Teramo si è consumata per davvero. Tante le persone coinvolte, tra cui alcuni nomi nuovi come Di Lauro e il procuratore Calleri. C’è anche un passaggio in cui il presidente Campitelli, utilizzando il cellulare di Di Giuseppe, ringrazia ripetutamente “di cuore” Di Nicola dopo la vittoriosa trasferta di Savona, promettendogli di incontrarlo il giorno successivo a Roseto per un caffé. Tra le tante telefonate compromettenti, quella di Di Nicola – intercettato con Barghigiani, consulente del Savona – in attesa davanti all’ufficio di Campitelli una decina di giorni dopo la partita. In altri colloqui ci sono anche litigi tra Ninni Corda e Di Nicola per la spartizione del compenso.
Dalle telefonate emerge persino che Di Lauro, ottenuta la conferma dell’accordo raggiunto, indirizzi delle scommesse in Russia. Insomma, il quadro che ne emerge è letteralmente sconcertante. Ed è da qui che la Procura Figc partirà nel processo sportivo, dopo i deferimenti che arriveranno nel giro di pochi giorni. Sarà difficilissimo per l’avvocato Eduardo Chiacchio – legale del Teramo – riuscire a dimostrare l’estraneità del presidente Campitelli per evitare la responsabilità diretta del club, che equivarrebbe alla retrocessione in serie D con una probabile penalizzazione da scontare nella stagione a venire.

Ma anche se riuscisse nel proibitivo intento, il Teramo sarebbe comunque chiamato a rispondere della responsabilità oggettiva per il coinvolgimento del proprio direttore sportivo Di Giuseppe. E non se la caverebbe con una piccola penalizzazione, stante l’aggravante del “vantaggio in classifica conseguito” previsto dall’art. 7 comma 6 del codice di giustizia sportiva.
La Gazzetta dello Sport parlava di due punti di penalizzazione, facendolo in modo molto semplicistico. Probabilmente la rosea prendeva come riferimento il processo sportivo dell’estate del 2011 (scaturito dalla Procura di Cremona e che vide coinvolti anche Sommese e Micolucci), ma la casistica in questione è completamente differente. Allora ci furono tantissime partite coinvolte, e l’obiettivo dei calciatori era quello di lucrare sull’alterazione dei risultati scommettendoci sopra. Di conseguenza i giudici stabilirono un “tariffario”, attribuendo ad ogni società coinvolta per responsabilità oggettiva un “tot” di punti di penalità per ogni gara. Ora si tratta invece di un illecito consumato per vincere il campionato. Un caso completamente diverso. Per esempio, recentemente il Matera è stato condannato ad una penalizzazione di quattro punti comminata dal Tribunale Federale Nazionale per il tentato illecito della gara contro il Taranto di due stagioni fa. L’illecito fu denunciato dalla società pugliese e il procuratore figc aveva addirittura chiesto 10 punti di penalizzazione, in considerazione dell’importanza della posta in palio. I giudici, valutando che l’illecito non fu consumato, ne hanno comminati quattro.

In ogni caso l’Ascoli, in quanto avente un interesse diretto poiché secondo classificato nel girone B alle spalle del Teramo, potrà chiedere di essere ammesso al processo sportivo. A rappresentarlo sarà Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo.

 

Potete leggere le intercettazioni finora rese pubbliche al seguente link di Piceno Time
http://www.picenotime.it/articoli/8216.html

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