Svolta epocale: tamburo e no alla tessera

Facciamo chiarezza nelle nuove norme. Ma non tutti si sono ancora aggiornati

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Tessera sì o tessera no, trasferte libere anziché no. Ma quali sono le regole per questa stagione sportiva? L’annuncio della cancellazione della tessera del tifoso dello scorso agosto ha sì destato grande soddisfazione ma allo stesso tempo ha generato in un certo senso ancora più confusione di quanto ce ne fosse già prima. Questo perché in realtà, almeno per quest’anno, la tessera non scompare del tutto ma di fatto subisce solo delle restrizioni nei suoi effetti. Come la possibilità di andare in trasferta quasi ovunque e la fine della proibizione dello stadio ai residenti nelle Regioni in cui si giocava la partita.

I CLUB DOVREBBERO INFORMARE IN MANIERA CHIARA – Tutto molto bello se non fosse che poi all’atto pratico spesse volte il retaggio che c’era fino a qualche mese fa continua ad esistere in tutta la sua interezza. Accrescendo ed aumentando la confusione di tifosi ormai stremati da questi continui e inutili paletti burocratici. Un esempio lampante è quanto sta accadendo in questi giorni per la prevendita per Salerno. Le comunicazioni delle società sono quasi sempre in “politichese”, nessuno parla in maniera chiara e i club si limitano solo a fare copia e incolla dal sito della squadra avversaria. Così tra i tifosi ascolani ancora c’è il dubbio se serve o meno la tessera per andare sabato a Salerno. Tante volte sono le ricevitorie a dire “se serve o non serve la tessera”. Devono essere invece le società a comunicare in maniera semplice e chiara con i propri tifosi informandosi meglio laddove ce ne fosse il bisogno.

LA CIRCOLARE DELLA LEGA – Tuttavia, se permangono ancora queste storture che ci auguriamo vengano sanate col passare delle settimane, è innegabile che qualche piccolo ma significativo passo in avanti c’è stato. E al Del Duca lo abbiamo visto subito. Nessun problema per tamburo e megafono nelle prime partite casalinghe. Fortunatamente le discussioni con la Questura dei mesi scorsi sembrano solo un lontano ricordo. Ma la Polizia è diventato più morbida proprio perché la legge è diventata più morbida. Per fugare qualsiasi dubbio sulle novità per questa stagione ci viene in soccorso la circolare numero 18 emanata dalla Lega di B e inviata a tutte le società partecipanti al campionato.

TAMBURI E MEGAFONI NON PIÙ VIETATI – Il documento in apertura invita i club «a moltiplicare gli sforzi nelle attività di prevenzione, vigilanza e informazione rivolte ai tifosi». Ma subito dopo c’è un passaggio fondamentale. Contrariamente a quanto avveniva fino a poco tempo fa si legge infatti che «all’interno dello stadio sono ammessi tamburi e megafoni quali strumenti sonori ed acustici (come previsto dal Protocollo d’intesa  “Il rilancio della gestione del 4 agosto u.s.). Il GOS, valutato il contesto ambientale, rilascerà l’autorizzazione a condizione che il numero sia proporzionato alla grandezza del rispettivo settore e che i tamburi siano ad una sola battuta». Un’apertura da prendere positivamente senza alcun tipo di dubbio. Perché fino allo scorso campionato tamburi e megafoni erano espressamente vietati dalla legge. Anche se in alcuni stadi entravano sempre.

TRASFERTE FINALMENTE LIBERE – Il sopracitato Protocollo d’Intesa sottoscritto da FIGC, CONI, Ministro  dell’Interno e dello Sport,  Lega di A,  Lega di B, Lega Pro, Lega Dilettanti, calciatori, allenatori e arbitri aggiorna e semplifica anche il sistema di ticketing ossia la modalità di vendita dei biglietti. Il politichese recita così: «Potrà essere autorizzato fin da subito quanto segue. L’utente residente nella Regione di provenienza della squadra ospite non necessita di carta di fidelizzazione per l’acquisto del titolo di accesso in qualsiasi settore. Solo in caso di partite a rischio, l’Osservatorio potrà disporre la limitazione ai soli possessori di carte di fidelizzazione per l’acquisto del titolo. Inoltre l’utente residente in Regioni diverse da quella di provenienza della squadra ospite non necessita più della carta di fidelizzazione per accedere al settore ospiti. Solo in caso di partite a rischio l’Osservatorio potrà disporre la limitazione ai soli possessori di carte di fidelizzazione per l’acquisto dei titoli».

CAMBIO NOMINATIVO – In parole povere per andare in trasferta non c’è più bisogno della tessera del tifoso ad eccezione delle partite a rischio. Se ancora in alcuni casi così non è potrebbe dipendere dai circuiti di emissione dei biglietti che ancora non sono si sono allineati alla nuova normativa come nel caso di Salerno. Speriamo che tutto possa risolversi in breve tempo in vista delle prossime trasferte. In ogni caso, si tratta di un’apertura non da poco. La legge finalmente stabilisce che non c’è bisogno della tessera per andare in trasferta. Si tratta di una svolta quasi epocale. Altra cosa che ad Ascoli deve essere implementata (adesso è possibile solo per la tribuna) è il cambio di nominativo. Il documento dice che «il ticketing partner, mediante link nel proprio sito web, deve poter permettere la procedura on-line di  “cambio  utilizzatore”, in maniera continuativa, fruibile quindi in ogni  momento».

PUGNO DURO PER VIOLENZA E RAZZISMO – Rimane il divieto e non poteva essere altrimenti di esporre striscioni o lanciare cori e grida di tipo discriminatorio o che comunque incitino alla violenza. In questo caso le regole non cambiano e l’arbitro nel peggiore dei casi potrebbe decidere anche di sospendere la partita. Le società invece possono essere sanzionate con l’obbligo di disputare una o più gare con uno o più settori privi di spettatori. Così come in caso di incidenti gravi anche fuori dagli stadi.

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