Stadi, Marche ancora senza pubblico

Cts contrario a nuove aperture, deroghe a macchia di leopardo fino al 7 ottobre

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C’erano 700 spettatori ieri sugli spalti del Rigamonti per assistere a Brescia-Ascoli. Purtroppo non potrà essere così mercoledì al Del Duca nel match di coppa Italia in cui i bianconeri sfideranno il Perugia, con orario di inizio fissato per le ore 17. E, salvo novità normative, le porte dell’impianto piceno resteranno chiuse anche sabato alle 16,15 contro il Lecce per il secondo impegno di campionato. Vediamo perché.
Ieri in una riunione convocata d’urgenza il Comitato Tecnico Scientifico ha infatti ribadito con forza l’orientamento di massima prudenza espresso dal Ministro della Salute Roberto Speranza. In considerazione della curva epidemiologica e della riapertura dell’anno scolastico non si ravvisano ancora le condizioni per concedere nuove aperture. Rimangono dunque in vigore le disposizioni del DPCM dello scorso 7 settembre, la cui efficacia terminerà il 7 ottobre, che non ammettono pubblico agli eventi sportivi.
Nel frattempo sono intervenute una serie di deroghe disposte dalle singole Regioni che si sono avvalse della possibilità di prevedere aperture per eventi speciali, concessa dallo stesso DPCM. La serie A di calcio può contare su mille spettatori a partita ma le altre Leghe e discipline sportive necessitano di autorizzazioni regionali. La Regione Marche, a seguito delle elezioni dei giorni scorsi, non ha potuto provvedere ad emettere alcuna ordinanza.
L’amichevole Vis Pesaro-Ascoli dello scorso 6 settembre era stata disputata alla presenza del pubblico – seppur con il divieto per i residenti nella Provincia di Ascoli Piceno – avvalendosi di un’ordinanza regionale, ad oggi però superata dal DPCM del giorno successivo. Tant’è vero che ieri sera al Benelli per l’anticipo della prima giornata di serie C Vis Pesaro-Legnago sono stati ammessi soltanto gli addetti ai lavori.

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