Sabiri e il lungo corteggiamento

Sembrava sfumato, poi il dietrofront. Convinto da un progetto affascinante

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Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Il testo della canzone di Venditti si addice al caso di Abdelhamid Sabiri (nella foto), ultimo acquisto dell’Ascoli. Eclettico centrocampista marocchino naturalizzato tedesco, classe 1996, ha firmato nella giornata di ieri un contratto biennale con opzione per un’ulteriore stagione. Ventiquattro presenze condite da quattro gol in Bundesliga con la maglia del Paderborn, cercava nuovi stimoli dopo la retrocessione della squadra tedesca. Nei primi giorni di settembre aveva avuto un primo abboccamento col club di Corso Vittorio Emanuele. Non c’erano ancora volti nuovi nel ritiro al Casale, sembrava vicino alla firma ma poi tornò in Germania e fu aggregato alle riserve del Paderborn in attesa del trasferimento. Nei giorni scorsi era sul punto di firmare con la Lazio per essere girato in prestito alla Salernitana, eppure a sorpresa l’operazione è saltata, forse anche a causa di un timido sondaggio del Torino. A quel punto nella titubanza di Sabiri è piombato forte l’Ascoli, con la tenacia di Davide Grassi, vero braccio destro di Ducci e Bifulco per quanto riguarda lo scouting dei campionati esteri. Una storia simile a quella del greco Donis, subito corteggiato ma poi orientato verso il Brescia prima del definitivo dietrofront. Un progetto che nasconde insidie ma al tempo stesso molto affascinante. Al punto da convincere a preferire l’Ascoli a società dalle  grandi ambizioni.

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