Petrone e la risoluzione

Presentato dal Catania, ha addotto “motivi di budget”: niente contributi né sforamento del salary cap

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PetroneRiscaldamentoNel tardo pomeriggio di martedì 31 gennaio, Mario Petrone ha raggiunto lo Starhotels Business Palace di Milano per firmare l’accordo per la risoluzione consensuale del contratto che lo legava all’Ascoli Picchio fino al prossimo 30 giugno. Nella conferenza di presentazione al Catania – dove è subentrato all’esonerato Rigoli – tenutasi questa mattina, il tecnico ha spiegato di aver accettato la risoluzione per “problemi di budget”, nel senso che l’Ascoli non voleva sforare il salary cap previsto dalla Lega B. Il regolamento del campionato prevede infatti che il monte stipendi di ogni club non possa superare una percentuale del proprio fatturato, pena la proporzionale decurtazione dei contributi federali.
Firmando la risoluzione consensuale, Petrone ha rinunciato alle cinque future mensilità in cambio di un “incentivo all’esodo”, ossia una somma erogata “al fine di rimuovere impedimenti legali o contrattuali al recesso individuale dal rapporto di lavoro o da parte del datore di lavoro” e che l’INPS considera esente da contributi previdenziali e assistenziali.
Inoltre, non trattandosi di somma erogata in costanza di rapporto di lavoro, è assoggettata a tassazione separata e non rientra nel cumulo degli stipendi attratti nel salary cap.

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