L’episodio che scombina lo spartito
Difficoltà in avvio, poi emerge l’esperienza di Cacia. Jantko a destra, autentico grimaldello
2 marzo 2016 | 11:41 0 175La sfida contro il Modena si presenta estremamente delicata in ottica salvezza, ma l’esiguo tempo di recupero previsto dal turno infrasettimanale costringe Mangia alla conta dei superstiti dopo l’autentica battaglia di Pescara. Dietro la lavagna i tre “cattivi” (Milanovic, Giorgi e Almici squalificati), assenti per infortunio i lungodegenti Altobelli e Mengoni a cui si è aggiunto Pecorini, che ne avrà per circa un mese e mezzo. I piani del tecnico di Cernusco sul Naviglio vengono ulteriormente scombinati dal forte attacco influenzale che in mattinata mette ko Dimarco.
Pronti via, si punta ancora sul 3-5-2 con Cinaglia in veste di esterno destro e il rilancio di Canini al centro della difesa. Recuperati Del Fabro (con un vistoso cerotto in fronte) nel pacchetto arretrato e Petagna per comporre il tandem offensivo con Cacia. Modulo che in fase di non possesso fluttua in un più quadrato 4-4-2, con Cinaglia a scalare sulla linea dei terzini.
Gara che si presenta subito ostica, con un Modena a chiudere tutte le linee di passaggio e votato al comportamento ostruzionistico fin dalle prime battute di gioco. A caccia del punto, con licenza di offendere nelle ripartenze. Lo svarione di Addae spiana la strada ai canarini, avanti 1-0 a metà tempo. L’Ascoli prova a rialzarsi ma in evidente stato confusionale concede due veloci contropiedi agli ospiti, occasioni più difficili da sbagliare che da realizzare. Ma prima Nardini (traversa, con lieve tocco decisivo di Lanni non percepito dall’assistente) e poi Granoche si ingolfano fallendo il colpo del ko.
E, come spesso capita nel calcio, improvvisamente ecco l’episodio che stravolge la partita. Corre il 36′ quando un illuminante passaggio di Bianchi mette Cacia da solo di fronte a Manfredini. Il bomber bianconero rallentando la sua corsa, provoca l’inevitabile fallo di Gozzi. Sacrosanto rigore ed espulsione. Uno a uno e Ascoli in superiorità numerica per la prima volta in questo campionato.
Crespo corre ai ripari, richiamando Granoche e inserendo Calapai per garantire maggiore solidità alla difesa.
Dall’intervallo l’Ascoli cambia modo di giocare. Captando le evidenti difficoltà di Cinaglia in fase di spinta, Mangia lo arretra sulla linea dei difensori, passando al 4-4-2 e dirottando Jankto sulla corsia di destra. Mossa vincente, perché il ceko diventa imprendibile su quella fascia e confeziona un comodo assist per il delizioso raddoppio di Cacia che, in mezzo al traffico, controlla, prende la mira e con un mancino chirurgico trova il 2-1. Secondo centro personale e inchino sotto la curva Sud.
Il Modena in inferiorità numerica non riesce mai a rendersi pericoloso, il Picchio amministra e ogni tanto tenta l’affondo alla ricerca del 3-1. L’ex Belingheri si vede soltanto al minuto 89 per scarabocchiare sul fondo una punizione dal limite dell’area. Amministrando il possesso palla, l’Ascoli non concede al Modena neppure il disperato forcing finale.
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