Latina a rischio esclusione

Domani la pronuncia del tribunale: se negasse l’esercizio provvisorio si avrebbe una serie B zoppa

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TifosiLatinaLinda Vaccarella, Giuseppe Cina e Catello Pandolfi. Sono i nomi dei tre giudici fallimentari che dovranno decidere la sorte del Latina Calcio e, di conseguenza, la regolarità del campionato di serie B. Dopo essersi riuniti ieri in camera di consiglio, si aggiorneranno domani in merito alla richiesta di fallimento dei pm Luigia Spinelli e Claudio de Lazzaro e alla controrichiesta di fallimento pilotato del presidente Benedetto Mancini.
Nel caso in cui non venisse concesso l’esercizio provvisorio, il Latina non potrebbe continuare l’attività e portare a termine la stagione attuale, perdendo automaticamente l’affiliazione alla Figc con l’immediata esclusione dal campionato di serie B. Le retrocessioni dirette in Lega Pro scenderebbero da tre a due.
Secondo il comma 4 dell’articolo 53 delle Noif (Norme interne federali), avvenendo l’esclusione durante il girone di ritorno, verrebbero mantenuti i risultati acquisiti sul campo. Ma a decorrere dalla giornata successiva l’avversario del Latina incamererebbe 3 punti frutto dello 0-3 a tavolino. Con buona pace di chi, in questo primo scorcio di ritorno, ci ha già lasciato dei punti sul terreno di gioco.
Ma perché il tribunale potrebbe negare l’esercizio provvisorio, azzerando di fatto il valore economico di parco giocatori e titolo sportivo?
Prima di tutto perché non siamo solamente di fronte al classico stato di insolvenza da parte del club – come avvenne per l’Ascoli Calcio 1898 Spa – ma “il caso rientra in un’inchiesta della magistratura che riguarda anche l’Antimafia, con ipotesi di reato ben più gravi di quelli finanziari”, come si legge sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.
Inoltre i pm hanno già rigettato il piano di salvataggio presentato dal presidente Mancini, osservando che nelle casse sociali non è stato ancora effettuato alcun versamento a dispetto dell’accordo firmato lo scorso 27 dicembre e che il piano non contenga idonee garanzie al buon esito dell’operazione. In sostanza, le ingenti spese da sostenere integralmente durante l’esercizio provvisorio rischierebbero di aggravare la già critica situazione finanziaria. Danneggiando ulteriormente i creditori.

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