L’Ascoli e l’appeal ritrovato

L’ambizione calamita giocatori importanti. Padoin, non soltanto un talismano

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Nella settimana che ci conduce alla sentita sfida col Livorno, in cui la squadra sta preparando meticolosamente la partita lontano da occhi indiscreti (oggi e domani sedute a porte chiuse), la società sta presentando ad organi di informazione e tifoseria gli ultimi arrivati.
Il club ha ritrovato il proprio appeal, al punto da convincere giocatori con esperienza o richieste in serie A ad accettare la nostra piazza. Facendolo con grande entusiasmo.
Gravillon e Scamacca hanno preferito ritagliarsi un ruolo da protagonisti in bianconero piuttosto che vivacchiare in massima serie. Il giovane brasiliano De Alcantara ha scelto il Picchio, ignorando le sirene di club di categoria superiore.
Ma a fare scalpore è stato l’arrivo di Simone Padoin. Trenta gettoni di presenze l’anno scorso con la casacca del Cagliari, un fisico ancora integro e tante motivazioni nonostante le 35 primavere. Un autentico jolly che potrà mettere a disposizione del gruppo anche la sua mentalità, forgiata nel lustro di successi alla Juve.
Un ragazzo umile, serio, che non ama i social network. Dedito alla famiglia formata con la moglie Valentina e che annovera i gemelli Andrea e Daniele e il fratellino Gabriele.
Un nome rimbalzato su Sky a pochi giorni dal gong del mercato. Pochi ci credevano, sembrava un obiettivo fuori portata. Ed in effetti lo era, almeno fino a qualche tempo prima. A fari spenti, come suo solito, il ds Tesoro aveva tentato un abboccamento a inizio estate, ingolosito dal contratto scaduto con il Cagliari. Ma le richieste economiche non collimavano con il budget stanziato. E il sogno era stato riposto nel cassetto.
Le prime uscite ufficiali avevano evidenziato che la squadra avesse necessità di un centrocampista di quantità. Considerando anche i fastidi muscolari di D’Elia e l’assenza di un’alternativa di ruolo, visto che anche Pucino è un destro naturale, l’identikit del giocatore perfetto portava proprio a Padoin. Essendo ancora svincolato, Tesoro ricontattava l’agente per impostare una trattativa alla rovescio: noi possiamo spendere tot, dici che il ragazzo possa offendersi?
Per tutta risposta, nel giro di un paio d’ore Simone aveva già accettato la proposta del Picchio, convinto dall’ambizioso progetto tecnico. E desideroso di misurarsi con una nuova sfida, dopo un’estate malinconica trascorsa per la prima volta senza squadra. L’Ascoli punta molto su di lui, e non soltanto come talismano.

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