La memoria corta

Nel calcio si ha sempre fretta ma la nostra società è diversa

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Triennale [tri-en-nà-le] agg.:
1 Che dura tre anni o da tre anni;
2 Che ricorre ogni tre anni.
Sarà bene ogni tanto andare a fondo per comprendere il significato delle parole, a scanso di equivoci. Nel calcio tutti hanno fretta e vanno di corsa, senza fermarsi mai a riflettere. Eppure noi un po’ di tempo ce l’abbiamo, siamo riusciti – con grande fatica – a riprenderci il nostro futuro. Che è lì ad aspettarci.

Progetto triennale. È stato ribadito all’infinito.
Eppure molti hanno la memoria corta, pressati da una storia gloriosa e da un precampionato sfavillante. E se ne sono già dimenticati.

Progetto triennale non significa che si andrà in serie B tra tre anni.
Ma va inteso come “entro tre anni”.
Un modo per allentare la pressione di una piazza che merita altri palcoscenici.
La competitività della rosa allestita, miscelata all’entusiasmo della tifoseria, non pone limiti.
Non è detto che non ci si POSSA riuscire fin da subito, nel calcio non esistono formule magiche.
Ma questo non significa che ci si DEBBA riuscire subito.
Nulla è dovuto, tutto va conquistato con sacrificio.

La squadra è forte, la dirigenza è solida.
Ma non vanno dimenticati alcuni passaggi fondamentali.
La squadra è composta da undici giocatori nuovi su undici, ragion per cui necessita di tempo per conoscersi e sincronizzare i propri meccanismi. Rispetto a molte avversarie, deve quindi colmare un gap.

Si tratta di una rosa qualitativamente dotata, che forse farebbe meglio in serie B dove il gioco è più fluido e meno maschio.
Ma la serie C, ora Lega Pro, si vince con la rabbia.
Nessuno ti stenderà il tappeto rosso perché sei l’Ascoli. Tutt’altro.
Contro l’Ascoli ogni avversario vorrà ben figurare.
Prima lo capiremo, TUTTI, meglio sarà.

Un altro fattore da considerare: nel calcio il tempo è contato. Si ha sempre fretta.
Ma la nostra società è diversa.
Ha un approccio differente dalle altre.
Per ammissione dello stesso presidente, è stata strutturata per potersi reggere da sola.
E, dunque, ha valori diversi dalle altre.
Se ha scelto Petrone, ed è stata fermamente convinta nella scelta, significa che crede in lui.
Significa che Petrone è parte integrante del progetto triennale.
Mettere in discussione l’operato del mister dopo nemmeno tre mesi di lavoro (e due partite in cui gli episodi sono stati indubbiamente sfavorevoli) equivarrebbe ad accartocciare il progetto per cestinarlo.
Questo lo sa la società, lo sanno gli Ultras, lo sa l’associazione.
Lo sa anche il migliaio di tifosi che a Ferrara a fine partita ha applaudito la squadra.
Anche perché Petrone è bravo, meticoloso, preparato.
I suoi (pochi) detrattori si mettano l’anima in pace.

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