La linea sottile

Una coperta pregiata ma corta e difficile da rimboccare. L’attacco è ok, incognita in difesa

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Foto Lega B

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La mamma leopardo che uccide i cuccioli di gazzella per sfamare i propri è buona o cattiva? Non c’è mai una risposta univoca a un quesito, dipende sempre dalla prospettiva da cui lo si osserva.

Allo stesso modo oggi non troverete pareri unanimi sul mercato dell’Ascoli. La linea guida è stata la conferma dello zoccolo duro dei senatori della passata stagione (Lanni, Giorgi, Bianchi, Cacia) a cui affiancare giovani di grandissime prospettive (Mignanelli, Cassata, Hallberg, Orsolini, Jaadi, Favilli). L’impronta del tecnico Aglietti già si è intravista a Vercelli, dove i bianconeri hanno sfoderato una prova positiva accarezzando a lungo l’idea della vittoria.

La qualità è dunque ottima, eppure non si può dormire sonni tranquilli. La coperta, seppur pregiata, sembra infatti corta e difficile da rimboccare in caso di necessità. Giovedì 11 agosto, dopo il ritorno di Almici e l’ingaggio di Cassata, il ds Giaretta in conferenza stampa rivelava che erano due i tasselli mancanti per completare il mosaico. Uno (l’attaccante) è arrivato ieri sera, al termine di una trattativa estenuante. Ma dell’altro ruolo (il difensore centrale) nessuna traccia. Considerando che Augustyn e Gigliotti, la probabile coppia titolare, nei rispettivi curriculum mostrano ripetuti acciacchi fisici, che tutt’ora si stanno trascinando nelle settimane recenti, il quadro nel suo complesso non è preciso. Mostra alcune imperfezioni che potevano essere nascoste.

Aglietti aveva chiesto due nomi per ruolo, in modo da avere ampia libertà di scelta in un originale gioco delle coppie. Tuttavia a centrocampo i reiterati malanni di Giorgi e la costanza di Hallberg e Cassata nelle convocazioni delle rispettive nazionali potrebbero aprire una falla, anche a livello numerico. Basterebbe un infortunio oppure una squalifica di qualcun altro per accendere la spia dell’emergenza.

La sensazione è che bastasse poco di più per evitare qualsiasi rischio, programmando il futuro godendosi il presente. La linea invece resta sottile. La società ha consapevolmente scelto di prendersi dei rischi. Sperando che alla fine i conti tornino non soltanto nei bilanci.

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