Jankto, un gol da fenomeno

Vittoria fondamentale con una sua gemma. Di Matteo, clamoroso errore

0 280
Foto ascolilive.it

Foto ascolilive.it

«Prendo la sciarpa e vengo da te». Canta ancora così la curva sud dopo che la partita è finita da 10 minuti. E forse è stato proprio questo il segreto per battere il Lanciano e conquistare una vittoria di importanza capitale per la stagione dell’Ascoli. «Dopo la sconfitta di Chiavari non possiamo chiedere nulla però abbiamo bisogno della nostra gente» aveva detto mister Mangia alla vigilia. Ed aveva pienamente ragione. Il pubblico del Del Duca sostiene la squadra dall’inizio alla fine, come un vero dodicesimo uomo deve fare, non fischia nemmeno dopo un primo tempo oggettivamente inguardabile. E alla fine esulta e festeggia.

ORA NECESSARIO OPERARE SUL MERCATO – La storia insegna che le salvezze più sofferte e più in generale i grandi traguardi si raggiungono anche così. Vincendo partite non meritate, soffrendo, lottando e correndo più degli avversari. Sono tre punti pesantissimi che però non devono farci perdere di vista la necesità impellente di rinforzare questa squadra. Due centrocampisti servono, a prescindere da tutto il resto. Oggi c’era il Lanciano di fronte. Con un’altra squadra opponendo il centrocampo schierato oggi forse non l’avremmo raccontata. Nel primo tempo gli abruzzesi senza dubbio meritavano di essere almeno un gol davanti ad un Ascoli, sì ancora spaventato dalle quattro sberle di lunedì, ma quasi improponibile.

LANCIANO SUPERIORE – Milanovic e Giorgi in settimana non si sono allenati praticamente mai. Va in campo solo il primo in precarie condizioni (sostituito a metà dell’opera, speriamo di evitare pericolose ricadute). L’Ascoli deve dire grazie ad un grande Lanni (al rientro dopo il Perugia) se non va sotto nella prima frazione. Con l’inedita cerniera di centrocampo Pecorini-Addae-Altobelli e con un Almici così spaesato in B non vai molto lontano. Il Lanciano gioca molto sicuro di sé, convinto di poter far male a un Picchio piccolo piccolo. Marilungo calcia due volte da posizione favorevole fallendo il bersaglio grosso, Lanni è impegnato severamente quando si deve opporre a Di Francesco al 25’ e a Ferrari al 34’. I bianconeri si vedono solo su un calcio di punizione di Jankto. È quasi un miracolo finire il primo tempo senza aver subito gol.

JANKTO FENOMENALE – La partita e forse la stagione dell’Ascoli girano definitivamente al 44’ del secondo tempo. Di Matteo, ex Teramo, a un centimetro dalla porta spalancata ricaccia indietro il pallone come fosse il miglior difensore bianconero. Un errore più unico che raro su un campo da calcio. Lanni raccoglie la palla incredulo ma ben conscio che la partita sarebbe andata a finire in quel modo. Ovvero con la vittoria del Picchio che capitalizza al massimo la gemma di assoluta bellezza di Jakub Jankto. Al 17’ il gioiellino ceco parte palla al piede da centrocampo, salta in progressione tutto il Lanciano e scaglia in porta di destro. Esplode la curva sud. Fondamentale il movimento di Cacia a portare via l’uomo e spianare la strada al numero 14, ormai lanciato come un treno in corsa. La partita si decide così, la ripresa ha avuto poco altro da dire. All’inizio Pasqua non aveva concesso un rigore clamoroso all’Ascoli su Petagna mentre lo stesso neoatalantino si era divorato il gol del raddoppio qualche minuto prima dell’obbrobrio firmato Di Matteo. Aveva calciato fuori a porta vuota dopo un assist col contagiri di Cacia. Fortuna che l’ex teramano poco più tardi ha voluto emularlo facendo ancora meglio. «Prendo la sciarpa e vengo da te». Tutti a Cesena.

ASCOLI – LANCIANO 1-0 (primo tempo 0-0)

MARCATORE: 17′ st Jankto

ASCOLI (3-5-2): Lanni; Antonini, Milanovic (1’ st Mitrea), Mengoni; Almici, Pecorini (10’st Giorgi), Addae, Altobelli (43’st Carpani), Jankto; Cacia, Petagna. A disp. Svedkauskas, Cinaglia, Del Fabro, Grassi, Benedicic, Perez. All. Mangia.

LANCIANO (3-5-2): Casadei; Aquilanti, Amenta, Boldor; Salviato (31’st Bonazzoli), Di Francesco, Vitale, Zè Eduardo, Di Matteo; Marilungo, Ferrari (26’st Padovan). A disp. Aridità, Rigione, Di Filippo, Vastola, Di Benedetto, King, Turchi. All. D’Aversa.

ARBITRO: Pasqua di Tivoli

NOTE: ammoniti Salviato, Pecorini, Mitrea, spettatori 5.452 (1642 biglietti + 3810 abbonati), recupero 0’pt, 3’st.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono segnati *