Disastro Ascoli, ma Valjent lo tiene in vita

Flop davanti a 9mila, ma i risultati ci danno una mano. Salvezza da conquistare

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IMG-20160514-WA0037Quasi novemila spettatori per gremire lo stadio Del Duca ma la festa dell’Ascoli non può consumarsi. Dopo la tormentata settimana caratterizzata dalla brusca interruzione col tecnico Mangia e dal susseguirsi di voci sul suo conto, ci si attendeva una reazione rabbiosa. Invece si è vista una squadra soffocata dalle proprie responsabilità arrendersi clamorosamente (1-3) ad un Livorno ormai agonizzante. Che non fosse giornata lo si è capito al quinto minuto, quando Cacia – colpito duro da Ceccherini – si accasciava a terra toccandosi la coscia. Il bomber, prontamente soccorso, rientrava in campo ma doveva alzare bandiera bianca poco più tardi (al 30′) per lasciare posto a Perez. Una decina di minuti e anche Giorgi era obbligato ad abbandonare il campo, dopo essersi beccato il secondo giallo a causa di un fallo molto ingenuo quanto vistoso. In dieci unità e senza le sue due guide, la squadra si smarriva completamente, affondando sotto i colpi del Livorno. Si prospettava la necessità di dover espugnare il Picco di La Spezia nell’ultimo turno in calendario venerdì sera – un’impresa davvero proibitiva – per avere la certezza di dribblare le forche caudine dei play out. Mentre le migliaia di tifosi bianconeri stavano mestamente abbandonando i gradoni, ecco improvvisa una notizia sorprendente. Il pari al 95′ della Ternana, priva di motivazioni, sul campo del Lanciano, a firma di Valjent (vedi foto sotto). Un risultato incredibile che non solo allontana a tre lunghezze i frentani sotto l’Ascoli, ma rivitalizza anche il Livorno che nell’ultimo turno dovrà vedersela proprio con gli abruzzesi. Un’opportunità inattesa che li caricherà a mille. Per l’Ascoli un déjà vu che ci riporta indietro di una decina d’anni. Era il 5 giugno 2005 e la squadra di Giampaolo sconfitta a Salerno vedeva azzerate le proprie chances di conquistarsi un posto play off. Ma il gol al 94′ del Treviso di Bepi Pillon – griffato Reginaldo e assolutamente inutile ai fini della loro graduatoria – contro il Modena, consegnò incredibilmente ai bianconeri lo scontro fratricida dell’ultima giornata.

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