Bellini a Sky, conferma volontà di cedere

Centinaia di tifosi sotto la sede, cori contro Cardinaletti, Capanna e Castelli

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Quella di ieri è stata una giornata impegnativa dal punto psicologico per tutta la tifoseria. Svegliatosi con l’intervista choc rilasciata in esclusiva da Francesco Bellini al Corriere Adriatico, il popolo bianconero si è trovato a convivere con un’inattesa incertezza sul futuro dell’Ascoli. Un tam tam mediatico ha portato centinaia di persone a ritrovarsi attorno alle 19 sotto la sede sociale. Un sit-in molto civile, mirato a dimostrare ancora una volta il forte attaccamento alla maglia. Ha preso la parola Gianni, leader carismatico della curva, che con il megafono ha lucidamente analizzato la situazione. Potete vedere il video integrale del suo discorso cliccando qui sul relativo link di PicenoTime. I cori di contestazione hanno risparmiato il presidente Bellini – a cui gli ultras chiedono un incontro per fare chiarezza – per concentrarsi sui suoi uomini di fiducia Cardinaletti e Capanna, accusati di riportargli una visione distorta della realtà. Cori di disapprovazione anche per il sindaco Castelli, reo di non aver ancora fatto nulla per accelerare l’ultimo stralcio dei lavori della nuova tribuna est.
In serata il presidente Francesco Bellini è intervenuto telefonicamente nell’edizione delle ore 21,30 di SkySport24. Rispondendo alle domande della giornalista Vanessa Leonardi, il patron ha ribadito la sua ferma volontà di cedere l’Ascoli, ritrattando però alcune esternazioni del giorno precedente. Prima di tutto scagionando la tifoseria – a cui in un primo momento aveva addossato parte della colpa -, per attribuire la responsabilità del suo ripensamento all’articolo scritto dal Resto del Carlino sul fratellastro di Maresca. In realtà, in un passaggio dell’intervista sul Corriere, lo stesso Bellini aveva ammesso di aver già intavolato in precedenza una trattativa di cessione con un gruppo straniero. Dunque la sua ricostruzione non sembra poi così convincente. Interrogato anche sul perché non cederebbe mai a un imprenditore ascolano, ha voluto precisare che sarebbe disposto a farlo, “ma non a perdere”. Ricordiamo che l’atto costitutivo prevede un diritto di prelazione dei soci in caso di cessione delle quote tra vivi, ma allo stato attuale non sembrano averne la potenza economica.

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