Battista Faraotti non lascia

Lo comunica con una nota ufficiale, manifestando però la propria perplessità sul ruolo effettivo del cda

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Faraotti01Dopo la conferenza stampa tenuta ieri dal presidente Bellini per presentare la figura di Andrea Cardinaletti, nella gioranta di oggi l’azionista Battista Faraotti ha diffuso una nota ufficiale in cui smentisce le voci che lo vedrebbero lasciare l’Ascoli. Contestualmente però mostra le proprie perplessità sul modus operandi del presidente, specialmente in merito al ruolo del consiglio di amministrazione. Di seguito riportiamo integralmente il comunicato con la sua firma.

 

Con riferimento agli ultimi accadimenti in seno all’Ascoli Picchio F.C. 1898 Spa ed in special modo per quanto ha investito la mia persona, ritengo doveroso fare chiarezza al fine di non alimentare ogni possibile fraintendimento o polemica potenzialmente dannosi per la nostra squadra in un momento, peraltro, molto delicato e cruciale della stagione sportiva.
Voglio innanzitutto smentire ogni voce che mi vorrebbe lontano dalla società ed intenzionato ad uscirne; sin dalla prima ora ho voluto sostenere questo progetto di rilancio del calcio cittadino, contribuendovi economicamente sia quale azionista di minoranza che come sponsor.
A ciò si aggiunga, certamente non di minor valore, l’aver messo a disposizione risorse umane in grado di creare dal nulla una rete commerciale che molti ci invidiano, fornendo sempre utili consigli.
Amo l’Ascoli e riconosco al nostro Presidente il merito di aver ridato un futuro al calcio cittadino, in primis sobbarcandosi un enorme sforzo finanziario, ciò nonostante da persona intellettualmente onesta, quale penso di essere, non rinuncio a dissentire ogni qualvolta lo ritengo giusto nell’interesse comune.
Ho sempre ritenuto il Consiglio di Amministrazione di una società il luogo e l’occasione in cui debbono essere assunte le decisioni che possono fare le fortune o le sventure di un’impresa, nessuna esclusa. Allo stesso modo è giusto che in presenza di un azionista di larga maggioranza tutte le decisioni seguano le sue direttive, perché è l’organo volitivo che indirizza l’organo esecutivo; tuttavia un Consiglio di Amministrazione non può essere spogliato del proprio ruolo istituzionale, facendolo regredire a mero organo di ratifica.
Meno significativo, poi, diventa il mio ruolo di membro del Consiglio di Amministrazione se la società si dota di figure dirigenziali in ogni area e addirittura di un Amministratore Delegato; se poi ciò comporta un rilevante appesantimento del budget a discapito del core business dell’impresa, accetto ogni decisione in merito pur non rinunciando a dissentire.
Quale sarà Il mio contributo per il futuro? In questo momento non lo so, dipenderà da quanto riterrò condivisibile; in fin dei conti la pianificazione ed il budget servono proprio a questo.
Battista Faraotti

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