Ascoli, silenzio e attesa

Nessuna nuova su allenatore e mercato. Dinamiche rallentate e strategie confusionarie

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Che brutto lunedì. Successivo a una pessima domenica. Ci si lecca le ferite dopo la sanguinosa sconfitta di Trapani, attendendo invano notizie mentre imperversa il mutismo societario.
Nessuna nuova su un eventuale avvicendamento alla guida tecnica, invocato a gran voce dai 72 presenti al Provinciale. Nessun arrivo, neppure l’ufficializzazione di un’operazione (Ranieri) virtualmente chiusa da qualche giorno.
Due giornate di riposo per la squadra, con la ripresa dei lavori fissata per martedì mattina. Un programma già concordato in considerazione che l’impegno col Frosinone sarà di domenica, e per niente scalfito dalla figuraccia in terra sicula. Niente ritiro, nessun provvedimento. Solamente silenzio (stampa) e attesa.
Quella col Frosinone sarà presumibilmente una prova di appello per Paolo Zanetti. Al cospetto di Nesta e del suo tattico Rubinacci che potrà fregiarsi delle preziose dritte di Sasà D’Elia, freschissimo ex a conoscenza di spartito e schemi bianconeri.
Nella conferenza pre-Benevento Zanetti disse che sul mercato avevano le idee ben chiare. Eppure non sembrerebbe. Dinamiche rallentate e talvolta in contrasto con le idee del ds (vedi operazione Covic), si inserisce un attaccante forte (Morosini) in un reparto finora già abbondantemente fornito mentre la priorità riguarderebbe altri punti critici (centrocampo e fasce laterali), discutibile gestione dei casi Ardemagni e Ninkovic. Così si è andati a Trapani con mezza squadra distratta dalle voci di mercato.
Zanetti è finito sul patibolo, con il popolo a chiedere la liberazione di Barabba, ma la sensazione è di un giovane emergente lasciato solo a gestire una situazione più grande di lui. Una piazza esigente, troppe teste calde nello stesso spogliatoio, aggiungiamoci anche la poca esperienza e la testardaggine di non rinnegare mai il proprio credo, neppure quando le circostanze consiglierebbero la sciabola al posto del fioretto.
Il quadro inizia a farsi preoccupante, serve tanta lucidità per venirne fuori. Ma non è semplice trovarla in mezzo al marasma attuale.

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