Nuvoloni all’orizzonte

Gli ultimi risultati evidenziano il rischio di una strada tortuosa. Il ruolo fondamentale della tifoseria

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nuvolonidelducaL’arbitro Nasca ha appena emesso il triplice fischio a sancire la fine delle ostilità. Il settore ospiti del Piola si svuota rapidamente dei suoi novantasei occupanti, rimangono solamente gli ultimi ragazzi a ripiegare pezze e striscioni. Con la mano fanno cenno alla squadra di non avvicinarsi, interrompendo il rito del consueto saluto finale. Nonostante la prestazione positiva, rimproverano ai giocatori la mancata reazione dopo il gol subito. E una classifica che inizia a farsi preoccupante.

Dopo un avvio di campionato positivo, iniziano a materializzarsi all’orizzonte i fantasmi che temevamo di dover affrontare. Una squadra eccessivamente giovane, e che orfana di due dei cardini su cui è stata imperniata (Giorgi e Cacia) si arrende alle prime avversità. Un gioco a tratti divertente, ma sterile e che si intasa nel collo di bottiglia degli esterni a piedi invertiti. Talentuosi ma fini a se stessi, che finiscono con lo specchiarsi e nel perdere l’attimo propizio per servire i compagni. Così i cross devono necessariamente arrivare dai terzini, ma spesso sono palloni buttati alla rinfusa. Una squadra ordinata e a tratti anche bella, ma allo stesso modo fragile e inconcludente. Si fa tremendamente fatica ad arrivare al tiro, e allo stesso tempo si incassano gol ingenui.

“Sono giovani, cresceranno”, è il refrain che ci sta accompagnando. Ma forse lo sono troppo per un campionato che non sta mica ad aspettarci. Bravi e promettenti, timidi e insicuri. Un conto è il ritmo del campionato Primavera, un altro quello della serie B. Troppi e tutti insieme.

Un progetto interessante ma difficile da realizzare. E poi, diciamocela tutta, anche imposto dal budget a disposizione, rosicchiato dalle onerose risoluzioni in corso d’opera. Ambizioso è il programma del presidente Bellini, abituato a soppesare ogni singolo elemento alla ricerca della giusta alchimia. Si cerca una società con fondamenta solide, capace di reggersi in piedi in autonomia.

Ma il disegno tecnico dovrebbe essere al centro del progetto. E invece sembra essere una componente alla pari delle altre. Eppure se si sprofonda in Lega Pro, tutto il resto viene ridimensionato. Incluso un centro sportivo che dovrebbe essere pronto – come da annunci – il prossimo gennaio, e che invece a metà ottobre ancora non ha visto cominciare i lavori di restauro.

Come giovani sono i giocatori, altrettanto lo è la società. E la cosa si nota anche dall’esterno. Bellini e Cardinaletti non sono uomini di calcio, ma forse non ne hanno piena consapevolezza. Avrebbero dovuto trarre insegnamento dalla miracolosa salvezza dell’anno scorso, eppure hanno scelto una strada molto rischiosa. E nemmeno chi ha più esperienza in materia (Giaretta e Aglietti) è stato in grado di farglielo percepire.

Con un calendario terribile all’orizzonte, la situazione potrebbe anche peggiorare se venisse meno l’appoggio incondizionato della tifoseria. Quello che fino a oggi ci ha tenuto a galla nei momenti di estrema difficoltà, e che l’anno passato ha avuto un peso determinante nella conquista della salvezza. Ma senza il prezioso filtro del socio uscente Giuliano Tosti, la situazione rischia di andare fuori controllo. Se la settimana scorsa alla riunione indetta dagli Ultras 1898 per discutere di megafoni e tamburi si è finito col parlare del vecchio logo dell’Ascoli Calcio, è indice di una malcelata insofferenza. Occhio a non perdere la rotta, perché la squadra è zeppa di giovani alle loro prime esperienze professionistiche. Senza il nostro supporto, rischieremmo di perderli. Occorre prestare la massima attenzione a gettare in terra mozziconi di sigaretta. Siamo seduti su una polveriera.

5 Commenti

  1. Gianni 10 ottobre 2016 at 14:03

    Ancora non capisco che dopo l’ottava giornata già leggo la parola lega pro? Sarò un ottimista di natura, ma quella parola sino a quando non lo vedrò con i miei stessi occhi, non è una parola che può riguardare l’Ascoli Picchio. Troppo pessimismo leggo (anche se ne leggo tanti molto ottimistici) in queste primissime otto giornate. Se qualcuno si era illuso dopo la bella vittoria contro il Vicenza che questa squadra potesse ambire a qualcosa di più di una salvezza, allora ha ragione ad essere pessimista. Ma siccome l’obbiettivo primario per questa stagione è una tranquilla salvezza, non vedo tutto questo pessimismo da dove scaturisce. La squadra gioca bene, forse fra le squadre di B che giocano meglio, ha al momento giocatori chiave fuori per infortunio, altri chiamati sistematicamente da varie nazionali, cinque partite giocate in un paio di settimane e quindi un calo sia fisico che di lucidità ci può stare. A mio avviso non si addensa nessun nuvolone nero anzi le nubi si stanno pian piano diradendo e penso che fra non molto tornerà a splendere il sole

  2. Sauro 10 ottobre 2016 at 19:14

    Non prendiamoci in giro. Prima della salvezza,questa società punta alla fortuna dei singoli giocatori, fare emergere i giovani rischiando la retrocessione. Se tornano Cacia e Giorgi forse sarà una salvezza sofferta. Siamo una squadretta schiava delle grandi. Il nulla. Aglietti e Cacia più volte lo hanno detto tra le righe. ma al quanto pare, questo è, e nessuno può fare niente. Spero nella crescita immediata di questi ragazzi che giustamente giocano per loro stessi, data l’età e le aspettative osannate dei “già arrivati” nella storia calcistica ascolana. Pozza i bè disse un presidente sempliciotto che pensava SOLO all’Ascoli, pronunciando queste parole “calciatore, brutta razza”

  3. Enzo 11 ottobre 2016 at 00:49

    Purtroppo si comincia a percepire che i cosiddetti uomini chiave, Giorgi e Cacia,non sono fuori per banali infortuni gestibili nel breve termine, ma il primo ormai è più presente negli spogliatoi che in campo e, se continua così, non potrà garantirci più del 10% di presenze, mentre Cacia sembra mostrare l’onere di un anno in più in maniera vistosa e saremo fortunati se riuscirà ad essere presente almeno al 70%.

  4. Franco 11 ottobre 2016 at 23:17

    Sono d’accordo con Gianni, troppo pessimismo, diamo fiducia a questi ragazzi e allenatore, i risultati arriveranno ma soprattutto facciamo meno i tecnici.

  5. Alessandro 16 ottobre 2016 at 12:09

    Nuvoloni arrivati come annunciato da Stefano: preveggente!

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