Ascoli, ipotesi away card

ASCOLI PICENO – La campagna abbonamenti 2014/2015 è in via di definizione, sono al vaglio della società non soltanto i prezzi dei vari settori ma anche diverse iniziative mirate ad agevolare la tifoseria. Tra queste prende piede l’ipotesi di adottare una “away card”, che consentirebbe a chi la sottoscrive di poter acquistare l’abbonamento e recarsi…

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Ascoli Grosseto Lega Pro Prima Div. Gir. B 2013 2014ASCOLI PICENO – La campagna abbonamenti 2014/2015 è in via di definizione, sono al vaglio della società non soltanto i prezzi dei vari settori ma anche diverse iniziative mirate ad agevolare la tifoseria. Tra queste prende piede l’ipotesi di adottare una “away card”, che consentirebbe a chi la sottoscrive di poter acquistare l’abbonamento e recarsi in trasferta senza la necessità di possedere la Picus Card, ossia la famigerata tessera del tifoso. Vediamone a grandi linee le caratteristiche.

Come noto, la tessera del tifoso è l’unico strumento ad oggi utilizzabile per seguire la propria squadra del cuore in trasferta. Nella prossima stagione la regola generale – salvo ripensamenti – dovrebbe essere quella del “porta due amici allo stadio”, ossia un tesserato potrà acquistare il biglietto per due amici non tesserati, prestandosi come garante. L’Osservatorio sulle manifestazioni sportive può però – in caso di partite considerate ad alto rischio – imporre limitazioni particolarmente stringenti.
La tessera del tifoso è necessaria anche per il semplice acquisto di un abbonamento casalingo.
Fin dalla sua introduzione – imposta con una legge dello Stato – la tessera del tifoso ha trovato forte opposizione popolare, non soltanto delle frange ultras. Molti aspetti sono discutibili, non a caso sull’argomento il Governo ha fatto nel corso degli anni alcuni passi indietro.

La cosiddetta “away card” – già utilizzata anche da Roma, Napoli, Genoa, Parma – non è un’imposizione dello Stato, bensì una carta di fidelizzazione ideata dal proprio club. Proprio per questo ogni società può personalizzarla, utilizzandola per quello che è: uno strumento che premia i propri sostenitori più fedeli.
La sua sottoscrizione è dunque un atto di fedeltà verso il proprio club, sul modello di quanto avviene in Inghilterra.
La away card non rispetta il protocollo della tessera del tifoso.
Non contiene il chip RFID, quello per la identificazione a radio-frequenza, uno dei punti più criticati dalle tifoserie di tutta Italia.
Non è inoltre abbinata ad alcuna carta di credito (ma da questo punto di vista, nemmeno la Picus Card lo è mai stata), sgonfiando il business dei circuiti bancari e commerciali.
In merito al dover comunque inserire dati anagrafici e foto nella “away card”, va detto che già dalla stagione 2010/2011 anche l’emissione del singolo biglietto è legata telematicamente alla trasmissione dei propri dati alla Questura on line. Da questo punto di vista la carta non sconfessa dunque i principi del contestato articolo 9, proprio per questo è stata accettata dal Viminale.

Stefano Carlini

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