Ascoli-Chievo, si decide in mattinata

Mediazione di Balata, si tenta di giocare oggi a porte chiuse. Tempi strettissimi

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Domenica pomeriggio: la provincia di Pesaro e Urbino è stata inserita nel cluster, dunque le misure ristrettive imposte dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus non riguardano le altre province marchigiane. Ergo: Ascoli-Chievo di mercoledì si potrà giocare con il pubblico, pur prevedendo alcune esclusioni nella vendita dei biglietti. Ieri pomeriggio l’improvviso dietrofront, con una nuova ordinanza emessa dalla Regione Marche – dopo un consulto del Governatore Ceriscioli col ministro della salute Speranza – a bloccare da oggi fino all’8 marzo qualsiasi evento pubblico. Traduzione: Ascoli-Chievo non si potrà giocare. Le due società comunicano attraverso i rispettivi siti internet il rinvio a data da destinarsi. Salvo poi rettificare inserendo la frase “per il momento”. Considerando che l’Ascoli ha già un match da recuperare (contro la Cremonese), la situazione ingolferebbe eccessivamente un calendario già compresso. A quel punto la mediazione del presidente di Lega B Mauro Balata, che ha chiesto al Chievo di non abbandonare il ritiro di Villa Picena nell’attesa di una decisione definitiva che verrà presa stamattina. Con l’assenso del Prefetto la partita potrebbe giocarsi all’ora prevista (ore 18,50) ma in assenza di pubblico e per di più con forti limitazioni anche nella tribuna stampa, prevedendo l’accesso a un numero minimo di addetti ai lavori. I tempi sono strettissimi ma ci si prova. E dal Governo è atteso per oggi un decreto che proibirebbe fino al 30 marzo di giocare partite con il pubblico in qualsiasi città d’Italia. Cercando di mettere un po’ di ordine in questo caos.

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