Ascoli, attento alla trappola

Il Pisa lamenta uno stato di abbandono, eppure le avversità l’hanno compattato

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gattusoTerzo posto in classifica, otto punti in cinque giornate, un solo gol subito e tra l’altro su rigore. Sono i numeri del Pisa, prossimo avversario dei bianconeri. Impressionanti se raffrontati alle vicende che esulano dal terreno di gioco, con una lunga serie di tormentate vicissitudini societarie.
Il travagliato passaggio di testimone tra la famiglia Petroni e il fondo d’investimento arabo Equitativa non si è ancora consumato, con le conseguenze di una squadra che ai microfoni (attraverso mister Gattuso, capitan Mannini e l’esperto Lisuzzo) spiega senza tanti fronzoli lo stato di abbandono in cui è confinata da tempo.
Con una preparazione interrotta per otto giorni dopo le improvvise dimissioni di Gattuso (poi rientrate) durante l’estate e una rosa che ha perso pezzi importanti (Merkel e Scognamiglio), rimanendo risicata. E al contesto va aggiunta l’inagibilità dell’Arena Garibaldi (i cui lavori di adeguamento sono attualmente bloccati) che ha costretto alla migrazione a Empoli, prima della determina dell’Osservatorio che domani imporrà la disputa della gara in assenza di pubblico dopo gli scontri verificatisi sabato scorso.
Dato per spacciato, il Pisa sotto la guida di “Ringhio” Gattuso si è sorprendentemente compattato. Mostrando gli artigli e incamerando punti. Non si sa per quanto ancora potranno sopportare una simile situazione, eppure per il momento resistono a denti stretti. Domani disputeranno la terza partita in otto giorni, e finora tra campionato e coppa non ne hanno ancora sbagliata una. L’Ascoli farà bene a non fidarsi. Perché chi finora li ha dati per vinti, ci ha lasciato le penne.

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