Ivan Lanni, leader silenzioso
Ormai al traguado delle 100 presenze, è un riferimento per l’intero ambiente
15 marzo 2017 | 13:14 0 512Sono passati poco più di trentuno mesi dalla prima volta. Ossia da quella sera di agosto in cui Ivan Lanni al Barbetti di Gubbio indossò la maglia dell’Ascoli. Sabato prossimo con il Cittadella raggiungerà una cifra tonda: cento presenze in campionato.
In realtà, includendo anche play off e partite di coppa Italia, Ivan quel traguardo lo ha già superato. E nel migliore dei modi, ossia guadagnandosi la stima della sua gente. Non soltanto per il volo prodigioso con cui ha neutralizzato il rigore calciato da Romulo lunedì sera a Verona. Tranquillo ed educato, distante anni luce dal classico stereotipo che vede un carattere bizzarro come necessità per ricoprire il ruolo di portiere. Forse anche troppo silenzioso in campo, dove ha il compito di guidare l’intero reparto arretrato. Per le sue caratteristiche tecniche e umane, Ivan è entrato nel cuore della tifoseria. Il fatto che una curva da tempo restìa ai cori ad personam gli dedichi ogni volta il proprio saluto a inizio partita ne è una lampante testimonianza.
La società ha deciso di renderlo una propria icona, prima inserendone la gigantografia all’esterno della tribuna ovest del Del Duca, e poi vincolandolo fino al 2020 con opzione per il 2021.
Ivan non si sente leader, è stato lui stesso a dichiararlo a margine della conferenza per l’ultimo rinnovo contrattuale, firmato a gennaio. Eppure lo è. Uno status riconosciutogli all’unanimità da spogliatoio, società e tifoseria. Un leader silenzioso.
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