Sliding doors

Si sta giocando su più tavoli. Ma sarà la decisione del vertice a scegliere la strada da seguire

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Targa sedeTutti in trepida attesa di captare la direzione che prenderà il sodalizio capitanato dal presidente Francesco Bellini, giunto di fronte a un bivio cruciale per il proprio futuro. Dopo la burrasca di martedì sera, con un divorzio dai soci che pareva ormai inevitabile, stanno trascorrendo giorni di calma apparente, come non succedeva ormai da tempo sotto le cento torri. La quiete dopo la tempesta.

Riassunto delle puntate precedenti. Martedì Tosti e Ciccoianni – proprietari rispettivamente del 7,87% e del 2,25% delle azioni – si erano confrontati col presidente, manifestando l’intenzione di abbandonare per divergenze sulla gestione. In serata lo avevano candidamente confermato, attraverso la pacatezza che da sempre li contraddistingue, a una nutrita delegazione di ultras accorsa alla festa della Pro Calcio ai campi Agostini.

Ma la notte aveva portato consiglio a Bellini, resosi evidentemente conto dell’importanza dei suoi soci locali. Non solo da un punto di vista economico – tradotto sotto forma delle sponsorizzazioni di Fainplast, Ciam e Tecnoricambi e della impeccabile gestione dell’area marketing da parte di uomini della “scuderia” Faraotti – ma anche da quello di adeguato raccordo con il territorio. Ripartire per il Canada affidandosi totalmente a manager esterni, con una piazza scontenta per l’allontanamento di imprenditori amati dal popolo e quindi pronta a esplodere alle prime avversità, nasconde molte insidie. Questo avrà convinto Bellini alle 12 di mercoledì mattina a recarsi personalmente presso la Fainplast, dove si è intrattenuto per oltre tre ore a colloquio con Faraotti, saltando anche il pranzo. Un forte segnale distensivo, mirato a conoscere in via diretta il parere di colui che detiene l’11,24% del pacchetto azionario e che recentemente aveva mantenuto una certa freddezza nei suoi confronti, disertando gli ultimi cda e firmando una nota stampa particolarmente critica. Senza alcun filtro intermedio, i due si sono confrontati sui rispettivi malumori. Prendendosi qualche giorno di riflessione prima di rompere gli indugi. Il rinvio del cda – ufficialmente dettato da ragioni tecniche che però non convincono appieno – è utile a guadagnare il tempo necessario.

Dell’incontro erano all’oscuro praticamente tutti, probabilmente a causa del modo improvviso in cui è avvenuto. Tosti e Ciccoianni non sembrerebbero convinti di recedere dal proprio intento iniziale, anche se la possibilità di limare i punti “contestati” potrebbe indurli a cambiare idea. Il nodo principale da sciogliere, non è certo un mistero, è la posizione del dg Lovato. Ma anche quella di Marroccu resta in forte bilico. Il ds è tornato dalla Sardegna giovedì, come aveva già programmato, e la sera si è recato alla festa dei tifosi della vallata a Colli del Tronto. Ieri mattina in sede ha avuto un colloquio di due ore con Bellini. Ora è in attesa di conoscere il proprio destino, nonostante il contratto che lo vincolerebbe anche per la prossima stagione.

Nel frattempo fioccano nomi di allenatori e direttori sportivi. Perché, come è normale che sia, l’Ascoli sta giocando su più tavoli prima di soffiare via la cortina fumogena che attualmente avvolge i propri piani. Perché è il vertice della piramide a dover decidere una strada piuttosto che l’altra. Sliding doors.

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