Mercato soddisfacente ma con un asterisco

Pensare a lungo termine senza trascurare il presente. In difesa la coperta è corta?

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Foto Ascoli News

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Credere in un gruppo che si sta ben disimpegnando, senza alterare equilibri tattici e di spogliatoio. E’ una squadra solida quella uscita dal mercato di gennaio, con il fermo obiettivo di conquistare la salvezza per poi alzare l’asticella in vista del prossimo campionato. Una squadra che sta evidenziando notevoli progressi rispetto all’inizio, figli della qualità e della crescita dei giovani e interessanti prospetti a disposizione.
In vista della finestra invernale di mercato, tre i punti cardine sul taccuino di Giaretta: monetizzare al massimo l’estro di Orsolini senza rinunciarvi subito, trovare una sistemazione a chi non rientrava nei piani tecnici, inserire pedine funzionali al gruppo. Bersagli centrati, seppur con un asterisco.
L’obiettivo dichiarato del club è quello di una crescita graduale e progressiva sotto tutti gli aspetti: strutturale, dirigenziale e tecnica. Una società che guarda a lungo termine ma che, necessariamente, non può ignorare il presente. Perché la squadra non è soltanto una parte del tutto, bensì è il cuore del progetto. Ecco perché con Slivka e Bentivegna ci si è dovuti accontentare di una formula (riscatto e controriscatto) che non ti potrà garantire di trattenere i giocatori al termine della stagione, indipendentemente dal loro valore.
Ma la vera incognita è altrove. In un pacchetto arretrato che sta facendo molto bene, la coperta potrebbe rivelarsi corta. Considerando i cronici fastidi fisici di Augustyn e i quattro impegni infrasettimanali in calendario (incluso il recupero con la Pro Vercelli), la prima alternativa per il centrale destro non convince appieno. La società afferma di credere in Cinaglia e Giaretta in conferenza stampa qualche settimana fa ne annunciò il prolungamento del contratto fino a giugno 2018. Ma a Cesena Aglietti lo ha mandato in tribuna e ieri si è tentato di cederlo in Lega Pro. Il difensore ha rifiutato il trasferimento a Livorno, probabilmente convinto di giocarsi le sue carte e smentire gli scettici.

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