Cacia e il tormentone estivo

Scelta combattuta. Ascoli la sua priorità: non è questione di soldi ma di ambizioni

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Foto Ascoli Picchio 1898 fc

Foto Ascoli Picchio 1898 fc

Battigia di Porto San Giorgio. Alcuni ragazzini giocano a calcio in acqua. Scimmiottano i loro idoli di oggi, chiamati Messi, Dybala, Higuain. All’improvviso uno di loro realizza un gol in sforbiciata, esulta invocando Cacia e facendo l’inchino. Una fotografia perfetta a dimostrazione di quanto Daniele da Catanzaro sia penetrato nel profondo del cuore dei tifosi dell’Ascoli.

Ecco spiegato perché da settimane in città o sul web non si parli d’altro che del suo futuro. Persino la simpatica genialità di un gusto di gelato chiamato “Cacia, sperando non vada via” .
Magari siamo agli eccessi, di giocatori forti sotto le cento torri ne sono passati tanti. Ma il calcio è passione e quindi si nutre di sentimenti che, in quanto tali, sono difficilmente controllabili.
Ascoli è pazza del suo bomber e vuole tenerselo stretto. A testimonianza che la piazza pretende tanto ma, se ricambiata, è in grado anche di dare tanto.

La situazione è in continua evoluzione, nessuno oggi è in grado di affermare con certezza se Cacia accetterà la proposta del Picchio oppure cederà alle lusinghe del ds Sogliano per portarlo a Bari. Per il semplice motivo che una decisione definitiva il giocatore non l’ha ancora presa.

Ha ragione Giaretta a dire che a pesare sono altri fattori. Il problema non è di natura economica, seppur l’offerta del Bari sia superiore. La famiglia si trova bene a Grottammare, e Cacia sta seriamente pensando di acquistarvi casa. La trattativa si gioca su altri aspetti. Cacia è un professionista, dunque la sua serietà lo porta a soppesare ogni variabile. Ricevute rassicurazioni su strutture e ordine nei quadri dirigenziali – in modo da evitare il ripetersi di una stagione sofferta come quella appena trascorsa -, il bomber sta valutando la competitività della rosa. Lui vuole lottare per vincere. Una stagione di assestamento per preparne una più ambiziosa nel campionato successivo. E Giaretta sta cercando di toccare i tasti giusti per vincere la titubanza del bomber. Anche i compagni, giorno dopo giorno, stanno cercando di convincere il loro leader. Lo adorano e non glielo nascondono.

Alcuni si affrettano a commentare che Cacia la stia tirando troppo per le lunghe. Noi invece pensiamo l’opposto. Se Cacia non avesse inserito l’Ascoli come sua priorità, avrebbe già manifestato alla società l’intenzione di andarsene. Cacia vuole fortemente l’Ascoli. Ma lo vuole ambizioso e pronto a crescere. Proprio come lui. Che, nonostante l’alba di 33 primavere, continua a lavorare ogni giorno per migliorarsi.

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