Buba e la promessa mantenuta

La dedica del gol a Carpani e il curioso prologo pomeridiano all’hotel Casale

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Uno schema partorito dalla video analisi che, esaminando i filmati delle partite precedenti, aveva individuato un “bug” in quella zona di campo del Bari sugli sviluppi dei calci piazzati. 2’47” sul cronometro. La palla partita dal destro di Buzzegoli varca la linea bianca, beffando Micai nell’angolino basso e scatenando il boato della curva Sud posizionata alle sue spalle. Buba corre come un matto, esulta urlando davanti alla telecamera posizionata al centro del campo, prima di essere sommerso dall’abbraccio collettivo di compagni e staff tecnico. Va verso la panchina, cerca qualcosa ma non la trova. Visibilmente contrariato, ha un gesto di stizza sul tettino della panchina. Poi, rientrando in campo, si volta verso la tribuna, indica qualcuno e grida per due volte: “Gianluca, è tuo!”.
Chiara la dedica a Gianluca Carpani, sistemato in tribuna con le stampelle dopo l’operazione al ginocchio della settimana scorsa. Era la sua maglia l’oggetto cercato in panchina, per mostrarla alla telecamere. La maglietta numero 8 era chissà dove, probabilmente dimenticata nello spogliatoio. Ma la dedica è andata a segno ugualmente. Come Buzzegoli. In fondo Gianluca gli aveva chiesto un gol qualche ora prima nel ritiro dell’hotel Casale. E Buba è stato di parola. Ogni promessa è debito.

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