B a 19, strada pericolosa

Figc ora possibilista ma c’è lo spettro della giustizia ordinaria. E un precedente scoraggiante

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Una clamorosa forzatura per sbloccare l’impasse. Non è un mistero che i club di serie B chiedano il blocco dei ripescaggi, in modo da spartirsi fette maggiori delle risorse a disposizione. Ma è altrettanto chiaro che una riforma vada concertata con almeno due stagioni di anticipo. Gli articoli 49 e 50 delle Noif sono netti, la Figc lo scorso 3 agosto lo aveva ribadito a mezzo comunicato. Eppure ieri un tweet di Nicola Binda, prima firma della Gazzetta dello Sport sulla serie B, ha scatenato una ridda di voci sull’imminente decisione di un campionato cadetto a 19 squadre. Notizia copiata e incollata da tantissimi siti che ha fatto il giro del mondo virtuale. Oggi l’edizione cartacea della rosea spiegava nel dettaglio che Fabbricini, commissario Figc, sarebbe diventato possibilista dopo che i giuristi del Coni avrebbero trovato una scappatoia tra le norme federali. Ma la pressione di Aic, lo sdegno del presidente della Lega Pro Gravina, le minacce di adire le vie legali da parte dei club ripescabili hanno per il momento stoppato l’atteso comunicato. Balata sembra fermamente convinto ad andare avanti per una strada molto tortuosa. Col serio rischio di una tardiva irruzione della giustizia amministativa e la possibilità di un caos ancora più totale. C’è lo scottante precedente dell’11 agosto 2014, in cui il Collegio del Coni, allora in funzione di Alta Corte di giustizia sportiva, obbligò la Figc a rispettare il format a 22. Il ricorso fu vinto dal Novara ma, a sorpresa, a beneficiarne fu il Vicenza.

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