Ascoli, pasta dei capitani

Brosco è il sesto stagionale. Uno spogliatoio intriso di leader, la personalità non manca

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Foto Ascoli Calcio 1898 fc

Come una riproposizione a ciclo continuo di un film su Primafila, sembra un copione già scritto e visto più volte nel corso del campionato attuale. Quando l’ambiente si gasa troppo, puntuale ecco la batosta. Mai smarrire l’umiltà che ha reso l’Ascoli celebre nel tempo, fame e voglia di vincere sono ingredienti a cui non possiamo mai rinunciare.
Ma gli spunti per guardare con ottimismo al prossimo futuro non mancano. Non solo la presenza di giocatori dall’alto tasso tecnico (Ninkovic, Ciciretti, Cavion) ma anche uno spogliatoio intriso di grandi personalità. Gente che nei momenti di difficoltà sale in cattedra e non si va a nascondere. Apprezzabile Riccardo Brosco in sala stampa a fine partita. Niente alibi ma autocritica e assunzione di responsabilità. Parole da leader, al termine di una prestazione personale ai limiti della perfezione nonostante i tre gol al passivo.
Capitano di giornata, promosso di grado in extremis a seguito dell’indisponibilità di Troiano durante il riscaldamento. Per la prima volta dall’inizio, ma con la fascia al braccio già indossata nel finale di Salerno dopo l’infortunio al braccio di Ardemagni.
E’ il sesto capitano stagionale. In coppa Italia ha cominciato Mengoni, al suo commiato con la maglia bianconera. Poi lo spogliatoio ha designato Padella, trascinatore e trait d’union tra vecchi e nuovi. In sua assenza tocca a Troiano, giocatore di provata esperienza e non a caso ribattezzato simpaticamente “sindaco”. Ma la fascetta è transitata anche per Ardemagni e Addae. Insomma, non si può certo dire che in casa Ascoli manchi il carisma.

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